Antonio CALDARA (1670-1736)
XII Sinfonie a quattro
Ars Antiqua Austria, Leitung:
Gunar Letzbor
A 324 (T01)
Ein Italiener in Wien
Kindheit und Jugend Antonio Caldaras liegen im Dunklen, erste Hinweise
belegen ihn als Altisten am Markusdom in Venedig, wo auch 1689 seine erste
Oper aufgeführt wurde. Mantua und Rom waren seine nächsten Stationen,
in der Ewigen Stadt lernte er Händel kennen, der dort gerade Furore
machte.
1710 wurde er von dem äußerst musikliebenden Kaiser Karl
VI. als Vizekapellmeister nach Wien berufen. Hier entfaltete er eine umfangreiche
Tätigkeit, sein uvre der Wiener Jahre ist enorm: Opern, Oratorien, Kirchenmusik und Instrumentalwerke.
Nur wenig dieser Musik ist indessen im Druck erschienen, das mag erklären,
daß Caldara, des sen Werke sich zu Lebzeiten in Abschriften über
ganz Europa verbreiteten, zu Beginn des 19. Jahrhunderts allmählich
aus dem musikalischen Gedächtnis zu verschwinden begann. Mit Wechsel
zum 20. Jahrhundert setzte eine musikwissenschaftliche Beschäftigung
mit Caldaras Leben und Werk ein, das heute endlich auch in verstärktes
Interesse bei den Interpreten mündet.
HARMONIA MUNDI MAGAZIN, 01/2006
DOWNLOAD: Pdf
Antonio CALDARA:
XII Sinfonie a Quattro.
Ars Antiqua Austria, Gunar Letzbor (Vl.)
Arcana (A 324) CD 7310
Si potrebbe definire Caldara un musicista italiano "desportazione",
accostandolo ad alcuni nomi del nostro barocco musicale: Bononcini, Steffani,
Porpora, Geminiani, solo per citare i più noti.
Veneziano di nascita,
dal 1699 maestro di cappella alla corte mantovana di Ferdinando Gonzaga,
Caldara frequentò a Roma i circoli del Cardinale Ottoboni e della
famiglia Ruspoli, incontrandovi personaggi del calibro di A. Scarlatti,
Haendel e Pasquini. Nel 1716 divenne vice Kappelmeister dellimperatore
a Vienna, collaborando con il titolare, Johann Joseph Fux, nella fornitura
di composizioni ed esecuzioni per una delle corti musicalmente più
"voraci"dEuropa. La sua fu una produzione orientata soprattutto
allopera: 78 lavori teatrali di genere per lo più drammatico;
alle opere si affiancano anche composizioni strumentali, oratori e una nutrita
serie di pezzi sacri.
Le 12 Sinfonie presentate in questa nuova registrazione
nacquero come Introduzioni agli oratori composti da Caldara nel periodo
tra il 1718 e il 1735. La distinzione ed emancipazione dei movimenti strumentali
nei confronti di unopera drammatica era abituale a quellepoca,
e conduceva spesso, in ambiente viennese, ad un loro impiego in contesto
liturgico, dove potevano svolgere il ruolo di Sonate Graduali, da eseguirsi
come interludio tra le letture della Messa.
Sulla scorta di unattenta ricerca documentaria lensemble Ars
Antiqua Austria guidato da Gunar Letzbor presenta queste Sinfonie nella
forma tipica delle sonate da chiesa: una versione che mette ancora più
in rilievo il loro carattere severo, essenziale, a volte tragico, derivato
dallattinenza al dramma oratoriale.
La scelta di presentare tali composizioni allascoltatore contemporaneo
in "parti reali", è, di fatto, filologicamente giustificata,
sebbene le stesse fonti documentarie parlino spesso della possibilità
di raddoppi e lascino addirittura supporre il coinvolgimento di qualche
strumento a fiato. A nostro avviso un organico più nutrito e timbricamente
più vario avrebbe reso meglio lopulenza e lo splendore musicale
della corte viennese e della sua rinomata Cappella.
Letzbor dirige il suo
piccolo ensemble dimostrando piena padronanza del linguaggio musicale di
Caldara; una lettura elegante ed austera che raggiunge un equilibrio ideale
tra le parti: 2 violini, una viola, e, per il basso continuo, violoncello,
organo e arciliuto.
La registrazione è stata realizzata in Italia,
in una sconosciuta chiesa toscana (S. Maria ad Nives di Montemagno), dotata
di affascinante acustica. Il suono chiaro e perfettamente definito, lottima
presenza ambientale, il libretto con note in italiano (!) e, in copertina,
il bel ritratto del Caldara conservato al Museo Bibliografico Musicale di
Bologna, completano linteressante produzione delletichetta francese
Arcana. A questa casa discografica e a Letzbor vanno il nostro plauso per
aver dedicato attenzione ad un musicista italiano ancora troppo poco eseguito
e registrato e la cui opera meriterebbe ulteriori esplorazioni (si ascolti,
a titolo di esempio, il meraviglioso oratorio "La Maddalena ai piedi
di Cristo").
Daniele Fracassi
Associazione culturale Orfeo nella rete
http://www.orfeonellarete.it/
info@orfeonellarete.it